VENERDI' SANTO - Crocifissione e Deposizione del Cristo Morto

Il Venerdì Santo è consacrato alla morte di Gesù Cristo e durante questo giorno hanno luogo le funzioni più belle e toccanti, non solo della Settimana Santa, ma di tutto l'anno.
A mezzogiorno in punto il simulacro del Cristo Morto, deposto su una lettiga e coperto da un velo bianco, in processione priva di corpo bandistico, viene portato al “Calvario”.
Così è chiamata la collina situata davanti al paese, nel quartiere di San Calogero, dove è piantata una Croce.
Precedono due uomini che portano lunghe scale di legno; echeggiano i colpi lenti del tamburo e di tanto in tanto si ode il suono di una tromba che raggiunge il punto più acuto e poi gradatamente si spegne.
Alle 13.00 le due scale vengono appoggiate alla croce. Vi salgono due sacerdoti con la stola nera e, sostenendo un lungo velo bianco che passa sotto le braccia del Cristo, sollevandolo con delicatezza lo fissano con tre chiodi alla Croce.
Comincia il devoto e ininterrotto pellegrinaggio dei fedeli che si genuflettono davanti al Crocifisso e si raccolgono in devota preghiera.
Verso l'imbrunire, dalla chiesa del Crocifisso una processione si dirige al Calvario. Clero, Autorità, organizzazioni, popolo, accompagnano le statue dell'Addolorata e di Maria Maddalena e la lettiga (u littirinu) su cui sarà deposto il Cristo Morto.
I due sacerdoti allora salgono le scale e, ripetendo il gesto pietoso di Giuseppe di Arimatea e di Nicodemo, levano i chiodi, fanno scendere con estrema delicatezza il Cristo e lo depongono sulla lettiga.
Si inizia così la più bella e devota processione. La lettiga su cui è adagiato il Cristo è ornata di fiori, orlata di drappi bianchi e viene portata da dodici giovani vestiti da angeli.
Di tanto in tanto la processione si ferma e i fedeli si accostano per deporre il loro bacio d'amore nelle sanguinanti ferite del Signore; vi partecipa il popolo, con il clero e le autorità.
E' gia tarda notte quando la processione raggiunge la chiesa del Crocifisso, concludendosi.



- Testo e foto tratti dal sito Pro Loco Hippana Prizzi.