"IL MUSEO DELLA FESTA" - I Diavoli di Prizzi

La mattina di Pasqua, all'alba, per le strade di Prizzi (PA) iniziano a correre i Diavoli. Escono dalla nebbia della mattina annunciati dal rumore delle catene, ti corrono incontro urlando, ti catturano, ti minacciano con la Morte e ti costringono a ... offrire da bere.

Che il Ballo dei Diavoli (l'abballu de li Diavuli) rappresenti l'allegoria di una lotta non v'è dubbio. Incerto è semmai di che tipo di lotta si tratti. Se d'una lotta fra inverno e primavere o tra tenebre e luce. Di norma queste lotte si sintetizzano nella formula lotta tra il male e il bene. Dove il principio del male, nel Ballo dei Diavoli, è rappresentato appunto dai Diavoli e dalla Morte e il principio del bene dal Gesù risorto.

A Prizzi dunque è la Vita, nelle sue varie forme, che riporta una vittoria (la primavera sull'inverno, la luce sulle tenebre, la resurrezione sulla morte). Questa lotta tra i Diavoli e Gesù è la variante cristiana della lotta, ciclica e perenne, tra la stagione delle tenebre e la stagione della luce. D'una lotta antica quanto il mondo che, pur mantenendo inalterata la propria identità, si è adattata, integrandosi, al sistema dei valori cristiani.I Diavoli vestono, ovviamente, di rosso. Sul capo hanno una pelle di pecora, sul volto una maschera di legno con corna e denti sporgenti. Ai polsi delle catene spezzate, come se si fossero appena liberati per poter correre sulla terra. La Morte veste di giallo, indossa una maschera a forma di teschio e tiene fra le mani una balestra con cui minaccia i passanti. Per far correre in continuazione Diavoli e Morte ci sono vari gruppi che si danno il cambio nel corso della giornata.

Il gruppo è affiancato da una quarta persona, vestita normalmente, che corre insieme a loro per tutto il tempo, portando con se una borsa di cuoio. E' il "notaio", cioè la persona che raccoglie e tiene conto delle offerte che tradizionalmente tutti gli abitanti del paese ed i partecipanti catturati fanno ai Diavoli "per poter garantire la propria salvezza" e che in pratica permette al Comune ed alla Pro Loco di poter far fronte alle spese della manifestazione. Per questo motivo la presenza dei Diavoli è strettamente controllata, ci sono solo quelli "ufficiali" e dei gruppi costituiti da bambini che vengono comunque redarguiti se diventano troppo insistenti. In ogni caso l'offerta è libera e volontaria, è molto facile udire persone che si lamentano per non essere state ancora catturate dai Diavoli e non aver quindi ancora potuto partecipare alla pantomima che coinvolge tutto il paese.

Il dominio dei Diavoli dura per tutta la mattinata, una banda musicale inizia a fare da cornice al loro ballo ed alle loro corse ormai incentrate solo nella piazza principale. All'apparire della statua di Gesù risorto e, dall'altro lato della strada, della statua di Maria Addolorata che cercano di incontrarsi Diavoli e Morte si scatenano. Le due statue, vigilate da angeli armati di spada, tentano di raggiungersi mentre Diavoli e Morte, sempre più inferociti tentano di impedirne l'incontro. Dopo alcuni tentativi e relativi fallimenti le statue riescono ad incontrarsi e Diavoli e Morte vengono uccisi dagli angeli armati di spada concludendo così, per il momento, la ciclica lotta fra il bene ed il male. La stessa scena si riprodurrà poi nei veri quartieri del paese, fino a sera.

- Testo a cura di Marco Marcotulli, tratto dal sito Il Museo della Festa.